Avvocatessa uccisa per aver criticato Isis su Facebook

Samira_Saleh_L’hanno torturata per cinque giorni. Poi l’hanno uccisa in pubblico e hanno abbandonato il suo corpo sul ciglio della strada. È l’ennesima terribile barbarie commessa da Isis.

Samira al Nuaimy era una avvocatessa e attivista per i diritti delle donne e delle minoranze. È stata “giustiziata” in pubblico a Mosul, nel nord dell’Iraq, dopo un “processo” e un verdetto di “apostasia”.

Samira al Nuaimy era particolarmente attiva sui social network. E aveva pubblicato alcuni interventi in cui promuoveva i diritti delle donne e delle minoranze e criticava le azioni dell’Isis, in particolare la distruzione dei siti storici e religiosi considerati eretici nella visione dei fondamentalisti sunniti.

L’avvocatessa è stata prelevata da casa sua il 17 settembre. Si era rifiutata di fare atto di pentimento per le opinioni espresse. Una Corte islamica dei jihadisti l’ha quindi condannata a morte.

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