Fiori di Acciaio risponde al Commissario della Città metropolitana Manlio Munafò in merito alla nomina Li Calzi nel cda Gesap
Il punto di vista dell’Associazione Fiori di Acciaio è semplice e diretto:
il rispetto delle regole è il presupposto fondamentale per permettere ad
un Paese e ad una comunità di progredire.
E ciò è valido anche per chi tenta di fare le regole per gli altri e le
eccezioni per se stesso!
Con questo spirito battagliero, l’Associazione Fiori di Acciaio di Palermo
ha segnalato l’inosservanza della legge sulle quote rosa alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri (ne sono un esempio le segnalazioni inoltrate
in merito alle seguenti società: Ag. Di Programmazione e di Gestione
territoriale ed ambientale Valle del Torto e dei Feudi,G.A.L. ELIMOS,
GE.SA.P, Azienda Siciliana Trasporti Spa, S.R.R. PALERMO AREA
METROPOLITANA S.C.P.A.).
Il caso della recente nomina in quota rosa nel CDA della GESAP, resasi
necessaria a seguito della diffida della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, non varia il punto di vista dell’Associazione Fiori di Acciaio,
che mira sempre al rispetto delle regole e non permette nessun tentativo
di elusione della legge:
La nuova componente il CDA di Gesap in quota rosa – che definiremo “new
pink entry cda Gesap” è stata nominata in quota EX provincia di Palermo;
Questo EX è il primo elemento che fa la differenza tra il passato ed il
presente;
Infatti nel passato la provincia di Palermo era ente autonomo di nome e di
diritto; mentre a seguire lo scioglimento per norma delle provincie, Il
governo di Rosario Crocetta e l’Ars hanno COMMISSARIATO le nove province
regionali siciliane;
Il COMMISSARIAMENTO è il secondo elemento che chiarisce chi è il titolare
del controllo e quindi del governo dell’Ente: La regione;
L’EX provincia di Palermo è stata al dunque COMMISSARIATA dalla regione
siciliana e quindi governata dalla stessa attraverso la nomina di un
COMMISSARIO di espressione del governo regionale che ha preso il nome di
Commissario della città metropolitana di Palermo (al secolo il Dr. Manlio
Munafò);
Il governo regionale, come ben sappiamo, è costituito dalla sua giunta
e, per immedesimazione organica, non ha rilevanza chi siano di volta in
volta le persone degli assessori designati; ma la funzione è quella che
esprime l’organo. Teniamo a mente che gli assessori della regione, che
compongono la giunta regionale, hanno espresso il Commissario regionale
della ex provincia di Palermo – che da ora innanzi chiameremo l’ ENTE
DEPENNATO!
L’ ENTE PROVINCIALE DEPENNATO ha un organo che esprime la sua funzione:
il COMMISSARIO nominato dal GOVERNO REGIONALE, meglio ancora dal
Presidente Rosario Crocetta in persona, quale espressione massima della
rappresentanza della Regione e Presidente della giunta regionale
partecipata, fino a mesi addietro, dall’ex assessore regionale oggi new
pink entry cda Gesap.
La GESAP in atto è partecipata dall’ENTE DEPENNATO che ha diritto di
nominare il componente in quota rosa del CDA ed IL COMMISSARIO REGIONALE
dell’ENTE DEPENNATO indica quale componente del CDA in quota rosa un EX
ASSESSORE REGIONALE ovvero una ex componente la giunta che lo ha
espresso.
Quanto avvenuto è quanto meno Kafkiano!
Traduciamo quanto sopra :
il Commissario dell’Ente depennato, nominato dalla Regione, indica per la
nomina nel cda di un ente pubblico partecipato, un ex assessore della
regione;
Ovvero è come dire che la linea del controllo regionale sulla GESAP è
espressa dalla circostanza per cui è il Presidente della Regione, che ha
nominato il commissario dell’ex ente provinciale, che a sua volta ha
designato e fatto nominare il componente del cda della partecipata nella
persona di un appena ex assessora regionale;
E quindi è chiaro come la Regione , attraverso il commissariamento diretto
della ex provincia, controlla e determina gli indirizzi anche dell’ente
pubblico Gesap partecipato da quest’ultima .
E quindi??? Diranno i cittadini rispettosi delle regole.
E quindi, senza troppi giri di parole, è chiarissimo a tutti, ed
incontrovertibile che questa nomina da parte del Commissario dell’ex ente
provinciale nei confronti della dott.ssa Cleo Li Calzi viola palesemente
l’articolo 7 del decreto attuativo della legge anti-corruzione che dispone
“l’inconferibilità di incarichi di amministratore di enti a controllo
pubblico a soggetti che nei ‘due anni precedenti siano stati componenti
della giunta o del consiglio della regione che conferisce l’incarico’”.
Ora non si ravvisa come il commissario della città metropolitana di
Palermo Manlio Munafò POSSA “rallegrarsi” posto che sotto gli occhi di
tutti appare che ancora una volta si è data dimostrazione di “raggiramento
delle regole” che si traduce in mala gestio della cosa pubblica,
coinvolgendo per altro una Donna di grande spessore personale e
professionale in un siffatto pasticcio.
In conclusione, l’Associazione Fiori di Acciaio invoca il RISPETTO DELLE
REGOLE per tutti ed a tutti i livelli senza distinzione di genere! E da
parte dei cittadini ci si aspetta da una Donna come la D.ssa Cleo Li
Calzi, notoriamente persona rispettosa delle regole e della legalità, che
la stessa rassegni le proprie dimissioni per riconosciuta incompatibilità.
…………..Vedremo.