Il corpo docente in Italia è donna
Donna, alla soglia dei 50 anni, mediamente soddisfatta del proprio lavoro ma convinta di non godere della giusta considerazione sociale.
È questo il ritratto del professore di scuola media in Italia che emerge da Talis (Teaching and Learning International Survey), l’indagine sui professori della scuola secondaria inferiore di più di 30 Paesi ed economie del mondo.
Nel nostro Paese, dove le medie rappresentano l’anello debole del sistema educativo, sono state coinvolte 194 scuole e gli insegnanti che hanno risposto sono 3.337 .
Dalla rilevazione – supervisionata dall’Ocse, l’organismo internazionale che ogni tre anni redige l’inchiesta Pisa sulle competenze dei 15enni nel mondo – appaiono confermati molti dei dati che costituiscono «l’anomalia» del sistema italiano: primo fra tutti, appunto, la scarsa considerazione del corpo docente, denunciata dai professori stessi (solo il 12,5 per cento dei docenti interrogati ritiene di avere uno status adeguato) e rivelata indirettamente dalla quasi totale assenza di maschi: le donne sono il 78,5 per cento contro il 63,2 per cento delle scuole inglesi e il 66 per cento di quelle francesi; per non parlare dell’Olanda dove sono metà e metà o del Giappone dove addirittura le donne sono in minoranza.
Solo nei ruoli dirigenziali, cioè tra i presidi, gli uomini salgono al 44,8 per cento, a conferma dell’eterno che impedisce alle donne è impedito di raggiungere le posizioni di vertice nei luoghi di lavoro.