Io limite, un confine che limita o una soglia che apre?
Nella quotidianità si é costantemente sottoposti a delle prove, prove di vita che spesso ci catapultano in mondi a noi sconosciuti o così oscuri che cerchiamo di negare perché tendono a mettere a nudo le nostre paure,difficoltà e di conseguenza i nostri limiti. Limite, una parola che al sol pensiero viene subito associato alla negatività ,incapacità e agli impedimenti e l’uomo per sua natura non vuole sentirsi incapace.
I nostri limiti emergono soprattutto quando vi sono delle prestazioni che ci permettono di valorizzarci, di assicurarci il nostro essere ma non sempre é così. Pensiamo invece a quanti limiti la mente,la cultura ci pone,ad esempio il classico limite DONNA-MADRE-CARRIERA, spesso tutto questo viene considerato come un limite perché impossibile conciliare il lavoro con la famiglia e si é posti dinnanzi ad una scelta. Ma perché non può costituire un limite per l’uomo mentre per la donna sì?
La donna che ha fin da sempre dimostrato di superare tale limite. Qui ritorniamo alla storia differenza di genere. Ma torniamo alla fase principale del limite: riconoscimento e accettazione. Accettare non significa rassegnarsia prenderne atto e andare oltre. Noi, ad esempio, facciano ogni giorno i conti con i nostri limiti, nei rapporti lavorativi ed interpersonali.
Questo si evince quando vogliamo raggiungere un determinato obiettivo e nonostante l’impegno sembra che qualcosa ce lo impedisca, qualcosa di più grande.
Il limite si conosce solo attraverso l’esperienza,attraverso essa conosciamo il mondo e noi stessi e capiamo le nostre capacità , ma non dobbiamo decidere a priori, non dobbiamo aver paura, la paura é il più grande limite.
Bisogna accettare la nostra persona e conoscerla e non dire mai NO all’esperienza perché ci permette di mettere a fuoco i nostri punti deboli e forti. Assumersi la responsabilità della propria vita significa dare a se stessi la possibilità di perdonarsi per le proprie imperfezioni.