Iran: rinviata l’impiccagione di Reyhaneh Jabbar
In Iran, è stata rinviata l’impiccagione della 26enne iraniana Reyhaneh Jabbari, condannata a morte per l’omicidio dell’uomo che tentò di stuprarla sette anni fa. Lo riporta il sito di Iran Human Rights (Ihr), organizzazione non governativa che si batte contro la pena di morte nella Repubblica islamica. L’esecuzione, prevista per stamane, è slittata di 10 giorni.
La donna – scrive Ihr – è stata riportata dal carcere di Rajaishahr, dove era programmata la sua impiccagione, alla prigione di Varamin, a sud di Teheran. Secondo l’ong, decine di persone si erano radunate ieri davanti all’istituto penitenziario di Rajaishahr per protestare contro la sua impiccagione. E un appello dispefrato è arrivato dalla madre della giovane.
Diretto all’Italia ed in particolare alla Santa Sede: “Chiedo alle mamme italiane di dimostrarmi la loro vicinanza e di attivarsi perché mia figlia torni a casa. Chiedo ai politici italiani che siano loro a fare arrivare la mia voce alle autorità iraniane con le quali io non posso parlare. E chiedo al Pontefice di pregare per la mia bambina e al Vaticano di mettersi in contatto con le autorità religiose del mio paese, aiutando così una madre disperata“. Appello al quale è già arrivata una risposta dal Vaticano: “La richiesta pressante non rimarrà inascoltata“, dice il segretario generale della Cei Nunzio Galantino.
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