Italia, in aumento i wwworkers
Sempre più numerosi sono i wwworkers, persone che si mettono in proprio in termini professionali, puntando sul web.
Sono almeno cinque gli anni impiegati in media per fare decollare un progetto, non importa se basato su e-commerce, oppure, se centrato sulla comunicazione. Un computer collegato in rete, per esempio, permette di guadagnarsi da vivere come blogger giuridico, nail art stylist, web editor, personal shopper, wedding planner. Si moltiplicano, ormai, le declinazioni digitali di professioni che nel mercato tradizionale sembrano non avere possibilità .
Visionari, innovatori, costantemente connessi, spesso invisibili per la classe politica e, per una parte ancora troppo numerosa della società civile.
I numeri dicono che in Italia i wwworkers sono già settecentomila: questo è il dato di coloro che lavorano con le nuove tecnologie. Indifferentemente si adoperano nel settore, sia donne sia uomini. Sono coloro che aiutano il “made in Italy†a farsi conoscere nel mondo, ma talvolta sono costretti ad espatriare.
Sono quelli che creano oltre il 2% del PIL, ma spesso vengono tacciati come espressione di un lavoro non chiaro e certamente difficile da spiegare e da comprendere.