“Lucia, ma davvero abbandoni la città per la quale tuo padre è morto?”
Lucia Borsellino lascerà Palermo, ha deciso di porre un netto distacco con questa città, città per cui ricordiamo, suo padre, il giudice Paolo Borsellino, è morto per difendere dei valori in cui credeva fortemente. Lucia medita adesso un’altra esperienza professionale. Una scelta maturata da qualche tempo. E ci sarebbe già una prospettiva precisa, a Roma, al ministero della Sanità. La Borsellino si occuperà delle attività derivanti dal Protocollo di intesa stipulato tra l’Agenas e l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).
Tutto lecito per carità, ognuno fa le scelte che ritiene più opportune. Solo che, non appena sentita la notizia, un interrogativo ci è balenato in testa: Lucia, ma davvero abbandoni la città per la quale tuo padre è morto? Città in cui ha creduto, che lo ha portato via ore lontano da casa, città bellissima e maledetta al tempo stesso, città così amata da Paolo e dal compagno di sempre, Giovanni Falcone, due eroi portati via dalla vita troppo presto.
Tu adesso vai via, ma davvero credi che questo risolva qualcosa? Non si può scappare dalla memoria. Non si può scappare da se stessi. Ci piacerebbe ascoltare la tua risposta, Lucia. Non riusciamo a comprendere davvero questa scelta. “La paura è umana” diceva tuo padre, Paolo, ma subito continuava: “Voi combattetela con il coraggio”.
L’accorato sfogo di Marcella mi fa pensare a Giovanni Falcone.
In particolare, mi torna alla mente l’analoga critica di Alfredo Galasso (e non solo) allorché Falcone decise di accettare la direzione degli Affari Penali del Ministero della Giustizia a Roma.
Sbagliava Galasso allora e sbaglia la Cannariato adesso.
Certamente – entrambi – in buona fede, condizionati dalle emozioni e dai sentimenti che, a volte, obnubilano le coscienze e la ragione.
Anche Lucia Borsellino non “abbandona†– certamente – la Città .
Porta la sua professionalità e, soprattutto, la sua viscerale e generosa volontà di modificare in meglio il sistema (nella specie, quello sanitario) là dove si può davvero tentare di incidere su di esso.
Infatti, la Borsellino si occuperà delle attività derivanti dal Protocollo di intesa stipulato tra l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dell’implementazione di alcune delle misure previste dal Patto per la salute 2014 – 2016 affidate all’Agenzia, tra le quali l’avvio del sistema nazionale di monitoraggio e controllo previsto dal comma 7 dell’articolo 12 del Patto.
Come è noto, la sanità assorbe enormi risorse di denaro e, in essa, si annida diffusamente la corruzione.
Quindi, altro che fuga o mancanza di coraggio! Lucia, con il nuovo, importante incarico potrà (e farà ) molto anche per la nostra Sicilia, particolarmente afflitta dalle disfunzioni predette (penso – ad esempio – al sensibile, differente costo delle siringhe nelle Regioni)..
Piuttosto, non dimentichiamo che Giovanni Falcone non fu ucciso finché si limitò ad amministrare la Giustizia in provincia, ma allorché ebbe accesso alle leve che, con la professionalità e l’esperienza acquisita, gli avrebbero consentito di adoperarsi ancora più efficacemente per l’affermazione dei suoi ideali di Giustizia.
Su Lucia staremo tutti più attenti. Per intanto, buon lavoro!
Salvatore Traina