“Non c’è bisogno di braccia per abbracciare qualcuno”
Il cuore arriva dove tutto il resto si ferma. Jessica Cox, prima pilota al mondo senza braccia, incontra una bambina di tre anni con la stessa disabilità. E la piccola Ruth, dopo l’emozione iniziale, non ha potuto fare a meno di abbracciarla. Ma il loro è stato un abbraccio diverso dal solito, speciale.
La foto scattata durante il loro incontro racconta molto più di quanto si possa fare a parole. “Mi chiedono spesso come faccia ad abbracciare – ha spiegato la Cox -. Questo scatto dimostra che non c’è bisogno di braccia per abbracciare qualcuno”.
È stata la mamma di Ruth, Karlyn Pranke, a consentire alla bambina di realizzare il suo sogno. Hanno viaggiato per sei ore dal Minnesota al Wisconsin per incontrarla alla prima del suo film-documentario “Right Footed”, in cui la Cox racconta la storia della sua vita come prima pilota al mondo senza braccia, come speaker e cintura nera di karate. “È stato meraviglioso – ha detto la mamma all’ABC -. Sono grata per aver avuto l’opportunità di mostrare che tutti, non importa che abbiano le braccia o meno, possono fare tutto, solo in modo diverso”.
E’ stata dura per Karlyn ma non ha mai perso la speranza. E, quando la sua bambina ha iniziato a chiedere perché non avesse le braccia, come tutti gli altri, ha capito che doveva farla sentire come se non ne avesse bisogno.
Così la mamma ha iniziato a mostrarle l’esempio di Cox, a raccontare di lei, proprio come si fa con le fiabe e le leggende. Fino ad appassionarla. Una passione di cui la pilota si sente responsabile: “Quando incontro un bambino o una bambina senza braccia – conclude – sento che devo dare qualcosa indietro. Sento come se dovessi dirgli: ‘Andrà tutto bene'”.