Siria, le donne curde si armano contro il terrorismo
Le donne curde siriane combattono il terrorismo fondamentalista islamico.
Queste donne combattenti appartengono all’Ypg, organizzazione creata per garantire per l’autonomia del Kurdistan siriano sia di fronte al regime di Assad che ai tagliagole dell’Isis e simili, come ad esempio Al Nousra.
Queste donne hanno consapevolmente imbracciato le armi in mancanza di alternative. Uccidere è sbagliato, dicono, ma non abbiamo altra possibilità . Criticano la società patriarcale e il capitalismo.
Rivolgono un appello alle donne europee che sanno soffrire un’oppressione per molti versi simile a quella che vivono loro. Demistificano il discorso razzista di chi afferma che l’Islam è una religione oppressiva e misogina affermando che la folle e mortifera linea dell’Isis non ha nulla in comune con la religione.
Il progetto che queste donne portano avanti va ben al di là della necessaria e prossima sconfitta delle orde di terroristi drogati che fanno parte dell’Isis. Esso comprende una società nuova, caratterizzata dal recupero delle radici culturali umiliate dall’oppressione dei regimi e dal superamento dei vecchi modelli feudali e patriarcali, così come da quello del capitalismo da rapina che opera nella zona.
Donne che, anziché attendere passivamente che qualcuno, magari rivestito da qualche bandiera occidentale, venga a salvarle, si armano e provvedono in prima persona alla sicurezza propria e dei propri concittadini. E, provvedendo alla sicurezza, gettano anche le basi per una società autenticamente democratica basata sull’eguaglianza effettiva fra i generi.