L’INTERVISTA – Suor Anna Alonzo: il mio lavoro dà fastidio ma io non mollo

Donne di Guadagna suor Anna Alonzo vista da Erminia Scaglia

Donne di Guadagna suor Anna Alonzo vista da Erminia Scaglia

“A noi non ci aiuta nessuno, non credo più nelle istituzioni”. Suor Anna Alonzo, la missionaria che sabato sera è stata picchiata e minacciata con un coltello sotto la sua abitazione a Palermo, non usa mezzi termini quando la contattiamo per telefono, non ha paura di dire ciò che pensa, cosa sente nel profondo del suo cuore. Le sue parole stridono come unghia su una lavagna nera: “Evidentemente con il mio lavoro in un quartiere difficilissimo come la Guadagna rompo diversi equilibri, dò fastidio ma io non me ne curo. Continuo a testa alta per la mia strada, c’è tanto, tantissimo da fare”.

Sessantasei anni, missionaria da 21, ogni giorno oltrepassa il cancello del centro “Arcobaleno 3P” alla Guadagna per aiutare i più deboli a resistere e a superare gli ostacoli che la vita riserva loro. Ci sono 80 donne che all’interno del centro fanno decine di attività. “E nel pomeriggio accogliamo 200 bambini – racconta suor Anna – adesso stiamo creando un condominio solidale”. E’ forte suor Anna, quello che le è successo non l’ha cambiata. Non ha paura. “Che le devo dire – aggiunge – del lavoro svolto qui alla Guadagna alla città non importa. Qui hanno rubato tutto quello che potevano rubare, anche il cibo del banco alimentare. Hanno vandalizzato porte e finestre, rubato il rame”. Ma Suor Anna non si è mai abbattuta, come non si è abbattuta dopo l’aggressione subita. Anche lei è un fiore delicato dentro ma forte come l’acciaio fuori.

Comments
  1. Cucinella Alfonso

Rispondi