“Ti insegno ad amarti”, come spiegare l’autostima ai vostri figli
L’autostima è la certezza interiore del proprio valore, delle proprie capacità e dei propri limiti. I bambini si formano un’immagine di sé osservando i genitori ed ascoltandoli. Ma è soprattutto vedendo e sentendo l’orgoglio o la delusione dei genitori nei loro confronti che si costruiscono questa immagine.
Per un bambino piccolo avere una buona autostima significa:
Stare bene con se stesso
Sentirsi amato
Essere convinto di essere capace
Sentirsi a proprio agio con gli altri
Sperare e credere che i suoi bisogni saranno soddisfatti e che i suoi desideri saranno, se non esauditi, almeno riconosciuti in un prossimo futuro
Esistono dei bisogni umani che i genitori devono soddisfare per gettare le basi di una buona autostima nei figli.
Vediamoli insieme:
Bisogno di attenzione: deve sempre essere soddisfatto. La vita moderna sottrae spesso tempo e spazio ai genitori ma non si deve mai dimenticare di regalare attenzione ai propri figli. Sorrisi, abbracci e espressioni d’affetto non devono mai essere dimenticati.
Bisogno di accettazione: questo è un bisogno estremamente importante che va soddisfatto. Se non vogliamo creare danni all’autostima dei nostri figli è ricordare loro il nostro affetto incondizionato, anche quando magari stiamo attraversando un momento di vita difficile o stressante. Una frase preziosa potrebbe essere questa “Quando fai i capricci ti sgrido perché mi arrabbio, ma ti voglio bene lo stesso”.
Bisogno di gratificazione: il genitore deve imparare a gratificare il figlio per i comportamenti corretti senza dare per scontato il positivo. Non dimentichiamoci di elargire frasi come “Sei stato bravo a…”, “Che bello il tuo disegno”, “Hai fatto bene a …”.
Bisogno di sbagliare per imparare: i genitori devono permettere di sbagliare ai propri figli e soprattutto devono spiegare l’errore che è stato commesso. A volte ci si limita a rimproverare senza spiegare perché un certo tipo di comportamento è sbagliato e soprattutto come fare per modificarlo. I figli devono poter sbagliare, il genitore che controlla e agisce al posto del bambino lo renderà dipendente e vulnerabile.
Il bisogno di empatia: ogni figlio ha diritto di essere capito nel profondo. Quando un bambino ha un problema ed è triste, non basta offrirgli delle soluzioni ma è fondamentale entrare in sintonia con il suo disagio con frasi del tipo “Capisco il tuo stato d’animo, capisco che sei triste, che stai male”. Solo se rispecchiato nel profondo il bambino si sentirà veramente compreso.
Il bisogno di guida e di sostegno: dopo che il bambino è stato capito, ha bisogno di essere guidato e sostenuto nel trovare una soluzione al suo problema.
Il bisogno di protezione senza invadenza: questo è un compito delicato per il genitore, che deve imparare a proteggere il proprio figlio senza soffocarlo. Ricordiamoci che i bambini troppo protetti rischiano di diventare adulti insicuri con bassa autostima e fiducia nelle proprie capacità.
Il bisogno di fiducia: ogni figlio ha bisogno di sentire che i propri genitori si fidano di lui e credono in lui. Inoltre se fate delle promesse ai vostri figli, ricordatevi di mantenerle. Ogni bambino ha bisogno di credere nel proprio genitore.
Il bisogno di libertà di essere se stessi: questo è un bisogno fondamentale che va coltivato sin da quando il bambino è piccolo. Ogni figlio ha diritto alla sua unicità, quindi va rispettato nel perseguire obiettivi e interessi che lo rispecchiano. Ogni genitore deve capire che il figlio è una persona distinta da lui. I genitori non devono proiettare inconsciamente sui figli aspirazioni desideri che non sono riusciti a realizzare. La conseguenza di questo atteggiamento è un grave danno all’autostima dei figli, che, tra sensi di colpa e doverizzazioni, non riusciranno a riconoscersi come persone indipendenti e uniche.
Il bisogno di fantasticare: Entro i giusti limiti ogni bambino ha diritto a esercitare la sua fantasia e il genitore non deve sottrarre al figlio questo diritto.
Il bisogno di divertimento: I bambini non vanno parcheggiati davanti a videogiochi e tv ma vanno stimolati con attività diverse. I genitori devono essere partecipi del divertimento dei propri figli.
Il bisogno di ascolto: ogni figlio ha diritto a un genitore che sappia ascoltarlo. Molti genitori si illudono di saper ascoltare ma non è così. Un buon ascolto consente ai figli di migliorare la loro autostima poiché si sentiranno capiti e rispecchiati nelle loro emozioni.
Ci sono due tipi di ascolto che vanno praticati:
L’ascolto passivo: limitarsi a fare dei cenni del capo, annuire o dire frasi del tipo:”Capisco quello che provi”
L’ascolto attivo: il genitore dimostra di capire quello che dice il figlio e riprende la sua frase.
Ad esempio:
Figlio: Sono solo, Francesco è partito e io non so con chi giocare
Genitore: Ti capisco, ti manca Francesco e ti stai chiedendo come passare il tempo.
Figlio: Si, vorrei sapere cosa posso fare
A questo punto il genitore, dopo aver dimostrato di aver capito il problema, può aiutare il figlio nel trovare una soluzione
Quella che ho voluto presentare oggi è solo una panoramica dei principali bisogni che vanno rispettati e soddisfatti per garantire ai figli un sano sviluppo dell’autostima. Ma è fondamentale sottolineare come un genitore che vuole gettare le basi per una buona autostima nel figlio debba prima lavorare su se stesso e sulla sua autostima personale. Tanto più un genitore ha un buon rapporto con se stesso, accetta le sue emozioni e debolezze, tanto più sarà in grado di aiutare e sostenere il proprio figlio.
Credo fermamente che, oggi più che mai, ci sia bisogno di sostenere le nuove generazioni nel credere nelle proprie potenzialità.
I genitori hanno un compito prezioso, insegnare ai propri figli ad amarsi, e non lo devono dimenticare mai.
Ai vostri figli, oltre che ad andare bene a scuola, insegnate a volersi bene. I danni all’autostima si riparano molto più difficilmente di una bocciatura (dott.ssa Francesca Saccà)